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Ghebry Independence Day

by rainwiz. Average Reading Time: almost 8 minutes.

July Fourth.

Bandierine per le strade, coriandoli, parades.
Gente in piazza, banda, musica.
Hot Dog eating contest (disgustoso).
Big Burger promotion (Double wooper 1.99 $).
Grandma nella strada vestite con cappellino con penna che svetta.

Per me e’ il giorno del dottorato di Gabriella e della semifinale.
Mi alzo semisfatto perche’ la sera precedente il clan latino (spagnoli, colombiani, venezuelani, messicani e brasiliani) mi prende di punta nel gioco del “Duro”, una sorta di passatella spagnola.
All’una di sera penso che Gabry sta discutendo la sua tesi e brindo alla sua. Poi ribrindo e ribrindo.
Nel corso della serata mi tocca bere un quantitativo non salutare di Rum. Alle 3.00 AM sono ancora lucido ma alle 3.05 arriva il bicchiere della staffa e crollo. Stavolta almeno sono in grado di andare nella mia stanza senza l’aiuto di nessuno.
Il giorno seguente mi alzo quindi alle 11.00 con la insalubre aureola che chiamiamo cerchio alla testa. Mi faccio un caffe’ con la macchinetta Bialetti comprata dal college e messa a disposizione degli studenti nella cucina dopo la mia raccolta di firme (eh, si, we need it. It’s not me. All students like “Espresso”).
Controllo il mio cellulare ma “Solo emergenza”. Sono 3 giorni che non prende.
Santo skype mi mette in contatto con Gabry e vengo a sapere che e’ andata benissimo.
Si creano delle malsane abitudini nello stare con una persona cosi’. Ti abitui al massimo. Mentre lei mi dice che la discussione e’ stata interessante e che tutti l’hanno apprezzata molto io ho dei continui D?j? Vu. Lei mi chiede “Ehi non sei contento?”. Sara’ il rum che rallenta le mie emozioni o forse per me e’ normale che sia andata cosi’. Lella e’ l’eccellenza.
Spesso mi chiedo come le nostre vite si sono incontrate e poi prese. Gli incontri sono sempre casuali, a patto che due persone percorrano la stessa strada anche se per un breve tratto…
Il difficile e’ capier come mai due persone si attraggono e continuano ancora ad essere uniti. Per questo non ci sono risposte facili. Talvolta io penso molto easy che non c’e’ luce senza ombra. Ed e’ con il concetto di shadow che entro in gioco io, ma e’ un discorso che non voglio affrontare ora…
Diciamo solo che la distanza amplifica qualche sentimento e che ti da del tempo per pernsare a te stesso. Se continui a pensare che questa persona e’ tutto (o la parte principale del tuo “tutto”) c’e’ poco da fare. O tu vai da lei o lei viene da te. Motivo principale perche’ ho confermato il biglietto di ritorno nonostante le belle offerte e l’easy life del college. A buon intenditor…

Cambiamo argomento. Alle 11.45, finite le telefonate di rito mi reco nell’EGE HALL dove c’e’ il megatelevisore per sintonizzare il canale sulla partita. Trovo solo Lucas, lo svizzero (cantone tedesco) che e’ gia’ pronto ad inveire contro di noi. Siamo in due. La partita comincia.
Poi si aggiungono Katrine (Kolon), Florian (Dusseldorf), Emily (Hannover), Sebastian (Dortmund), Witte (Karlsruhe). E’ il 4 di luglio ma a me sembra l’8 settembre.
Mi stringo sul divano nella mia “Scaramantic Position” e controllo i miei amuleti. OK. Tutto a posto. Ora basta sperare… E’ strana questa mia attitudine nel calcio. Mi sono accorto che i ragazzi asiatici quando guardano lo sport sono piu’, come dire, sportivi. Io sono il prodotto di una cultura dello sport improntata alla vittoria con sfotto’. La partita vinta in 10 contro l’Australia con il rigore contestato e’ ok in questa cultura. Vincere al 90esimo dopo 89 minuti di noia per un autogol dell’avversario da molto sugo, specialmente in una partita importante tipo un derby (Paolo Negro Gol, Paolo Negro Gol). Questa cosa non mi piace per niente ma devo lavorare duramente su me stesso per cambiarla.
Alla fine del primo tempo provo a mangiare qualcosa per sedare il vortice che attorciglia le budella.
All’inizio del secondo tempo siamo in 50 assiepati nella stanza tv. Chiunque passa vede la folla e si ferma. L’acqua va al mare. Persino i taiwanesi (per i quali il calcio ha la stessa importanza della lacrosse per me) si fermano a guardare il match. Nel secondo tempo subiamo e io strizzo. L’arbitro sembra di quei prototipi molto casalinghi del tipo “ho Beckenbauer nello spogliatoio che mi sodomizza se concedo all’Italia piu’ del minimo salariale”. Anche questa attitudine di pensare piu’ all’arbitro che a come la tua squadra gioca e’ tristemente italiana e anche tristemente mia…
Overtime. Io ho gia’ perso 90 settimane di vita e sono pronto a perderne altre 30…
L’Italia scende in campo trasformata. Con 2 punte e 2 rifinitori. Con gente come Iaquinta e Del Piero che si sacrificano giocando rispettivamente larghi a destra e a sinistra. Totti in ombra ma pronto a colpire. Gilardino straordinariamente motivato. Il resto non lo dico. L’ha detto benissimo Alberto citando l’articolo de “La stampa”. Io posso dire solo che al goal di Grosso sono saltato dal divano e mi sono inginocchiato davanti alla TV nello stupore generale dei ragazzi orientali e nella incredulita’ dei miei colleghi di corso. Mi sono sentito come Nino Manfredi in “Pane e cioccolata”. Non e’ stato un GOAL!. E’ stato un GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAL!
Al secondo goal ero ancora troppo stravolto per poter dire qualunque cosa.
Dopo la partita BBQ di festeggiamenti in cui mi sono sbranato una vacca argentina.
La vittoria contro la Germania, con tutti i suoi simboli intrinsechi, e’ davvero una liberazione. E’ davvero l’independence day.
Prendo spunto dai commenti di Alberto e concordo che “per un giorno Calciopoli e’ lontana”. Speriamo solo per un giorno e speriamo che nel nostro paese non si cominci uno di quei processi sommari del tipo “ma in fondo rubavano tutti”, “ma in fondo tutte le squadre erano colluse”, “dobbiamo salvare la serie A”, “noi siamo perseguitati politici”, “e’ un attentato alla democrazia, viviamo in un regime comunista”, “avete spezzato la mia famiglia con queste accuse infamanti. Io sono il nuovo Tortora”.
Please, datemi una parvenza di giustizia nel nostro paese. Fatemi sognare, dimostrando che chi sbaglia paga e non che chi paga non sbaglia… Scusate se chiedo troppo ma vorrei che, svegliandomi la mattina e dovendo affrontare le tentazioni della giornata, possa pensare che rubare sia un comportamento non solo moralmente inguisto ma giuridicamente sanzionabile. Forse the italian way to catholicism e’ “Raggira il prossimo tuo meglio di come lui faccia con te stesso”.

Il pomeriggio lo spendo nella mia stanza. Homework. Mi sembra di avere 16 anni. “Scrivere 4 cartelle dattiloscritte su come Albert Camus reinterpreta il mito di Sisifo (mica pizza e fichi…).
Ovviamente e’ un compito improbo per il mio inglese caracollante, ma le carte dicono che sono al level 7, tengo seminari in inglese e quindi devo essere in grado di scrivere in inglese su tutto…
Ci metto 4 ore e mezza… Penso che era dal 2001 (tesi di laurea) che non passavo 4 ore filate impegnato nella scrittura.

Alle 9.30 di sera grande evento: tutti a guardare i fuochi d’artificio. Fireworks. In giapponese “Hana Bi” e la scatola dei ricordi di Venezia si apre un’altra volta.
Ci muoviamo con due van e Florian mi dice che e’ troppo triste per venire. Tranqui. Se non ti va dammi la tua macchina cosi’ saremo piu’ liberi. Incastrato. Alla fine viene ma io guido.
I fuochi sono imbarazzanti. PUM… 5 secondi di delay. PUM… 3 secondi di delay… PUM.
Tutti applaudono.
Penso che nessuno abbia mai visto i fuochi di Santa Susanna. Probabilmente per queste persone santa Giuvina o San Pancrazio sono feste epocali. Eppure siamo negli States… Bah…

Altri pensieri sparsi:

1) Andando verso Nob Hill e Pacific Heights mi imbatto nel “Chess corner”. All’angolo tra due strade importanti ci sono una serie di tavolini con gli amanti degli scacchi che si sfidano all’area aperta. White collars in pausa pranzo che sfidano homeless. Hip hop black guys che sfidano new China boys. Ovviamente m’inserisco. Sulla mia strada trovo un portoricano e un vecchio yankee. Vinta una (il portoricano) e persa un’altra (il vecchiacchio con un sacco di esperienza). Questo testimonia la mia caratura di giocatore mediocre, ma mi ha dato sugo giocare a scacchi su Market Street…

2) Nob Hill si potrebbe chiamare benissimo “Snob hill”, e “Pacific Heights” potrebbero essere i nostri Parioli a Roma, Vomero a Napoli, la collina di Torino, Sampierdarena a Genova, etc.. etc… Nella Grace Cathedral ho incontrato un prete sulla sessantina che ha attaccato bottone.
– “Ah, sei di Roma, bellissimo. Il Papa. La chiesa. Quand’e’ l’ultima volta che sei andato dal Papa?”.
– “Veramente non ci vado di solito. Non sono cattolico”.
– “Ah! Benvenuto. Neanche noi! Questa e’ un Episcopal Church”.
– “Beh… No. Io sono agnostico”.
– “Non credi in Dio? E perche’?”
Il risultato e’ stato un dialogo di 40 minuti sui massimi sistemi della fede in inglese. Disastroso.

3) North Beach, italian district, dopo la vittoria e’ letteralmente esploso… Oggi ci sono le foto sul SF Chronicle. Hanno chiuso Columbus Avenue al traffico. La gente era per la strada. Pezzi di identita’ nazionale che vanno in cortocircuito il 4 di Luglio e sostituiscono la stars & stripes con il tricolore.

4) Dopo i fuochi d’artificio party al 3105 di Shattuck Av. Il posto si chiama la “Pena Cultural” (non trovo il fucking simbolo della n con la tilde, perche’ si dice “Pegna Cultural”. Si festeggia l’ANTI-YANKEE 4th OF JULY. Ispanici che festeggiano la loro indipendenza. Imperdibile.

P.S. Rinnovo l’invito. Mi rimane un solo giorno di shopping. Se qualcuno vuole che gli riporto qualcosa DITEMELO. Cosi’ facendo mi eviterete di girare per shops e prendere il solito presente “ooohh che bello”, che pero’ in verita’ non serve ed e’ anche bruttino…
Call for gifts. CMON!!!

11 comments on ‘Ghebry Independence Day’

  1. stetto says:

    Ctrl C, Ctrl V su blocco note dal 23 ad oggi.
    Sono 3 fogli fronte/retro in A3 che mi gusto stasera a casa…
    Paperblog?

  2. Fabrizio says:

    rispetto alle tue considerazioni sul peterpanismo e sulle presunte vittime di tale morbo (che sembrano quasi una lectio magistralis sulla necessit? di una corretta alimentazione tenuta da Giuliano Ferrara, che si pavoneggia del suo invidiabile punto vita e d? del grassone a due taglie medium sedute in prima fila), non sento nessun CAMPANELLINO d’allarme e ti risponder? con i versi di un mio inarrivabile omonimo:

    Si sa che la gente d? buoni consigli
    sentendosi come Ges? nel tempio,
    si sa che la gente d? buoni consigli
    se non pu? pi? dare cattivo esempio.
    Aho’, a me ‘a battuta me piace ;-))))))))
    p.s. Di fino il parallelismo tra la stanza piena di crucchi e l’otto settembre (2006resistente). Se fossi Zucconi comincerei a preoccuparmi, ‘sti giovinotti… ;-))

  3. AlberTito says:

    Troppo buono, Raffo. Contraccambio con il BUONGIORNO di oggi, ancora pertinente, ancora prezioso, ancora fluidificantemente propositivo.

  4. AlberTito says:

    BUONGIORNO, di Massimo Gramellini
    Non ci credo
    6/7/2006

    Sar? difficile dimenticare la corsa del terzino Fabio Grosso dopo il gol della vita, con l’indice a tergicristallo e la testa che sbatte, mentre le labbra ripetono ?non ci credo? come in una litania. L’Urlo di Tardelli era lo sfogo del supereroe che, al culmine dell’impresa, libera finalmente la tensione.

  5. AlberTito says:

    Ma il Non-ci-credo di Grosso ? qualcosa di pi?: l’emozione di un individuo normale che diventa subito patrimonio di tutti. Per questo ci ha preso al cuore. Perch? siamo addestrati a una vita di medio profilo, refrattaria agli sbalzi emotivi. Il dolore ? un dramma cupo, la felicit? un peccato, o comunque un insulto agli dei. Sotto la linea della mediet? quotidiana si staglia la morte, di cui abbiamo paura. Sopra il paradiso, che pensiamo di non meritarci, almeno per ora.

  6. AlberTito says:

    Appena la realt? ci porta al di qua o al di l? della linea, la nostra reazione ? la stessa di Grosso: ?Non ci credo?. Ho 29 anni, mica pochi per un calciatore, ? la prima estate che trascorro in mondovisione e ho appena eliminato la Germania in casa sua con un sinistro a rientrare: ? troppo, ? il biglietto della lotteria, ? il colpo d’ala che cambia per sempre i connotati di un’esistenza.

  7. AlberTito says:

    Non ? mai da ingrati rispondere ?non ci credo? alla felicit?. L’importante ? gridarlo dopo aver segnato e non prima. Altrimenti non sei pi? Grosso, ma Charlie Brown, che mentre la palla da baseball sta per finirgli dentro il guantone, si domanda: ?Se riesco a prenderla, cosa dir? alla bambina che mi piace??. E la palla gli sfugge via.

  8. enrico shanti ... says:

    un portaccendino dei golden state warriors grazie.
    i fire works pattoni del 4th of july mi hanno lasciato basito.
    immagino cosa pu? aver significato per te giocare al chess corner…. la vita … quante cose pu? riservare … il gol di grosso per esempio ….
    complimenti a gabry
    ciao splendido

  9. Gabri says:

    "o tu vai da lei o lei viene da te": se avevi belle offerte si poteva prendere in cosiderazione anche la seconda opzione.
    Grazie del bel blog; perche’ tu entri in gioco con il concetto di shadow poi me lo spieghi…
    qui a Roma dopo una notte di pioggia e tuoni ora c’e’ un cielo splendido. La tua citta’ ti aspetta e io con lei.
    a proposito di ritorni: ma non avrai intenzione di atterrare in contemporanea con la finale, veroooo???
    dammi qualche info precisa sul tuo volo, cosi’ mi organizzo con Mimmo e Rita.
    Baci ancora per poco virtuali

  10. Ruth says:

    E come faremo senza il tuo blog?

  11. paola says:

    ciao rainwiz, ha ragione Ruth: come faremo senza il frisco blog? E’ stato facile, geniale ed emozionante viaggiare con te e gli altri amici e compagni di avventura stando comodamente seduti davanti al pc…..perci? vedi di organizzarti per altre interessanti e lontane mete di studio cos? si viagger? ancora. Anche se, nelle citt? in cui trascorriamo il nostro tempo di vita e di lavoro non sarebbe poi cos? difficile continuare il viaggio…. e fare di "ogni giorno nuovo un nuovo giorno" (Gabry intuir? la nota famosa). Baci e buon viaggio, la gioia di rivederti ? trooooppo grande! La zia pi? matta che ci sia Paola

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