Scena:

4 ragazzi italiani camminano nel freddo di Dalkey, quartiere bene a Sud di Dublino.
Nonostante siano le due del pomeriggio fa freddo. Fa un freddo terribile.

Il lungomare è molto suggestivo: sole pallido, acqua di un blu intenso, sciabordio graffiante che aggredisce le rocce, per ricordarti che questo mare è poco amico.
Vento, cappotti, baveri alzati, sciarpe e zuccotti: novelli untouchables, non abbiamo paura.

Dopo aver giocato con un leone marino che sguazzava per il porticciolo turistico, ci rimettiamo in marcia e nel tratto di strada tra Sandycove e Dun Laoghaire incontriamo lui.

40/50 anni. Brizzolato mezza lunghezza alla Briatore. Occhiale coatto alla Coco senza Chanel.
Infadito. No, dico, Infradito modello Havajanas, stile sportivo in vacanza a Miami verso metà giugno.
Camicia di cotone portata con nonchalance (ma quasi con fastidio), con solo un bottone nell'asola, aperta quindi per metà sul petto villoso e per metà sulla pancia da bevitore legittimo.

È una visione. Intravedo prima l'aura e poi la figura.
L'impatto è forte e Alessandro sentenzia "Nooo… Guarda questo. Ma indove sta a Portofino? San Felice Circeo? Excuse me, here is Dublin not Capri…"

Ora potete capire la mia espressione, prontamente immortalata da naracauli.