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Everyday ux: progettare per il target

by rainwiz. Average Reading Time: almost 2 minutes.

Mentre aspetto pervasive IA, ho deciso di scrivere una serie di post sulla user experience nella vita di tutti i giorni, guardando oltre il Web.
Partiamo da un concetto molto abusato: il target. Target è una parola abbastanza limitata. La metafora del bersaglio è davvero vecchia: la comunicazione "militare", l'interlocutore come attore passivo da colpire. A me non piace la parola target. A qualcuno non piace nemmeno la parola user (e abbiamo accennato questa discussione al #romeuxbookclub).

Tranquilli: questo post non è scritto per affrontare delle discussioni lessicali (peraltro splendide, eh!) e quindi ho scelto di mettere consapevolmente target nel titolo perché mi voglio occupare di una campagna di comunicazione/marketing tradizionale (broadcast), fatta a mezzo stampa (depliant informativi e affissioni). In questo settore target audience è un'espressione che parte di un vocabolario ampiamente condiviso.

La storia è molto bella: il Comune di Ciampino (alle porte di Roma) ha radicalmente trasformato la raccolta dei rifiuti in tutto il territorio passando alla raccolta differenziata porta a porta. Ho davvero apprezzato questo impegno. Un riassetto completo del settore e uno sforzo organizzativo/comunicativo verso 35.000 abitanti. A ogni utenza è stato distribuito il materiale operativo (bidoni, cestini, sacchetti colorati) e quello informativo (brochure).

Guardando l'immagine si capisce subito l'errore madornale di comunicazione: i giorni segnati sulla brochure, pubblicati sui manifesti, presenti sul sito sono quelli della raccolta dei rifiuti, non quelli del conferimento. L'abbaglio è nel punto di vista: il comune ha pensato ai suoi operatori (l'azienda municipalizzata) scrivendo ai cittadini. Per cui se la plastica è raccolta il giovedì mattina dalle 6.00 alle 7.30, il cittadino deve buttarla in mercoledì sera/notte. Per il cittadino l'informazione importante non è il giorno del ritiro (CARTA = MARTEDI) ma qundo deve buttarla (CARTA = LUNEDI). Infatti accade puntualmente che queste informazioni vengano confuse e che i rifiuti siano accumulati durante la giornata del ritiro. Per evitare questo terribile misunderstanding, ogni condominio autoproduce del materiale user centered.

Un'occasione persa per comunicare bene un progetto che ha tutto il mio sostegno.

P.S. per approfondire la dinamica conversazionale (cluterian) delle esperienze utente vi rimando all'ottimo libro di Max Giovagnoli sulle nuove narrazioni. Lo consiglio vivamente, anzi, lo regalerò presto ad un paio di amici. Per cui, aspettate la metà di aprile prima di comprarlo.

One comment on ‘Everyday ux: progettare per il target’

  1. francesco says:

    eee.. questi punti di vista … Come cambiano le cose :-). Come so filosofo …
    Basta, cià!

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