Immaginate che uno strano cortocircuito del destino vi abbia trasportato a Toronto.
Immaginate di scoprire un superclan di parenti italiani che vi coccola quotidianamente.
Immaginate di partecipare ad una conferenza internazionale sul Social and Experience Design (IDEA2009).
Immaginate di conoscere colleghi interessanti e di stringere la mano a persone che stimate da anni.

Insomma quelle cose alla FrankB, cioè "è tutto fichissimo, tutto bellissimo, bla bla bla…"

Immaginate anche che un pomeriggio, dopo la conference, passate per caso alla Art Gallery of Ontario, che è uno di quegli spazi pensati 100 anni fa (museo tradizionale), ripensato completamente 5 anni fa (da F. Ghery) e trasformato in una serie di ambienti interconnessi in cui performance, musealizzazione, eventi culturali, didattica, entertainment e louge bar convivono stimolandosi reciprocamente: quegli edifici insomma di cui Roma ha tremendamente bisogno…

Insomma non vi serve altro, per un momento vi sentite vivi e pienamente appagati, come se i Rolling Stones non c’avessero capito nulla della vita. Dopo 5 passi leggete "Neil Jordan introduces Lo sceicco Bianco". Boom. È un detonatore!
Corsa – acquisto del biglietto – fila per entrare – I’m in!

 

Sul film non scrivo nulla. Se non l’avete mai visto ho un consiglio per voi: fermatevi, lasciate stare questo post, spegnete il pc, andate dal capo e chiedete una mezza giornata di ferie. Pensate a come procurarvi il DVD (è davvero facile da reperire) e dritti a casa a vedere il film. Subito. Non ci sono aggettivi. È uno dei film che ha cambiato il mio approccio alla vita. Punto.

Per me rivederlo su grande schermo in un contesto internazionale è stato davvero emozionante. Dibattito e mio intervento secco con domanda a Neil Jordan: "Come Lynch, Burton e molti autori che hanno avuto un lungo apprendistato, anche Fellini nel suo primo film anticipa molti dei temi e dei personaggi dei suoi film successivi. È successo anche a lei? Cosa pensa ci sia di Angel nei suoi film successivi?"

Uscendo dalla sala ho avuto un déjà vu: sto benissimo, è tutto splendido, bla bla bla… ma stavolta sapevo di essere in errore: Jagger e i suoi amici hanno ragione.