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Call it Berkeleyaddiction

by rainwiz. Average Reading Time: almost 5 minutes.

Il poker di mercoledi’ non ha raggiunto il numero legale di 8 (eravamo 5) e, se non si raggiunge il numero minimo, non si gioca. Tutti i miei sforzi per giocare all’italiana con 5 carte coperte e i cambi e’ stato vano. Chicks game. Mica siamo signorine… Vabbe’… Per me la telesina rimane piu’ facile del gioco a 5 carte scoperte, ma in fondo sono nella Bay Area e paese che trovi…

Stamattina mi sono svegliato e ho subito capito che la giornata avrebbe avuto un diverso sapore. Innanzitutto sole. Ma sole di quelli brutti brutti, nel senso di un’umidita’ 90% (Bay Area), afa totalizzante…

Mi vesto in un completo imbarazzante con pantaloncini neri e maglietta della Roma dello scudetto (Nakata 8) e a colazione divento l’idolo dei giapponesi che letteralmente IMPAZZISCONO a vedere scritto Nakata sulla mia maglia. Se io avessi trovato Totti sulla loro mi sarei fatto una risata, ma loro no. Davvero. mi invitano al loro tavolo… Oooo… Robba grossa.
Avete presente quelle mezze dicerie sul fatto che i giapponesi sono un po’ chiusi, amano stare tra di loro, non danno confidenza oltre una serie formale di saluti. Beh, e’ piuttosto vero… Fatta eccezione per Natsuko che e’ molto solare e simpatica (ed infatti e’ sempre presente nei party della latin connection – spagna, venezuela, brasile, colombia, ecuador, messico, italia, argentina) gli altri sono del tipo Buongiorno&Buonasera. Invece oggi il magico nome di Hidetoshi mi ha portato a fare colazione al loro tavolo. Uno si e’ addirittura alzato a prendermi una sedia dal tavolo accanto (gesto cortese visto il mio zoppicare…). Questa cosa della maglietta della Roma come ponte tra me e i giapponesi mi ha davvero divertito. Ho riassaportao il gusto del calcio come strumento di interculturalita’ e dialogo, dopo le tristi notizie sui troppi dialoghi telefonici del calcio nostrano.

Dopo la colazione nipponica vado in classe dove mi attende l’ultima lezione dell’anno di American Culture. Infatti il corso finisce oggi e, tra l’altro, 3 dei 4 studenti (tutti tranne me) oggi si laureano. Quindi dalla prossima settimana saro’ senza i tre crucchi, miei compari di studi americani (Christof, Christian e Geraldine, rispoettivamente di Hamburg, Hannover e Stuttgard).
Oggi il professore era praticamente debilitato dal caldo umido e, dopo 5 minuti, ha detto: “Let’s go outside”. Usciamo dal campus e lui chiede se abbiamo in mente un posto dove stare. Tutti zitti e poi Geraldine tira fuori la sua vocina da bambolina tedesca (voce che non avevo forse mai sentito visto che e’ praticamente sempre muta) e dice: “Let’s go to Berkeley. I wanna be in Berkeley for my last lesson”. Andrew prende la macchina (siamo 5) e andiamo.

Arrivati nella magia del campus dell’UC Christof propone di fare colazione in un bar che lui conosce bene (Christof e’ qui da 3 anni ed e’ membro di una confraternita a Berkeley; non so quanto paga ma sembra che i soldi per lui siano un fastidioso oggetto di cui liberarsi quanto prima e quanto piu’ possibile). Entriamo in questo caffe’ della Berkeley storica. Ci sono un sacco di foto alle pareti con i geni laureati a Berkeley che mangiano proprio li’. L’atmosfera e’ praticamente europea al massimo. E’ forse il posto piu’ europeo che ho trovato nella Bay Area. Sembra di stare a Montmartre.
Prendo un croissant e un espresso (pessimo, ci risiamo). Tutti prendono uova, burrito, e un sacco di cose salate. Io non ce la faccio proprio alle nove a mangiare le uova, pomodori e cetrioli.

Il tema di oggi e’ l’UE. Riuscira’ l’UE a proporsi come una forza compatta in grado di dare autorevolezza alle Nazioni Unite? Riuscira’ l’UE a portare avanti un nuovo modello di relazioni internazionali a prescindere dagli States? Si parla un po’ tutti. Si parla di Costituzione Europea, Immigrazione (io ho riportato l’episodio di Ionela. It was so funny to speak about Ionela in Berkeley!?). Io non ho parlato moltissimo. Ho cercato di ascoltare cosa pensa la giovane classe dirigente tedesca di UE e di immigrazione… E’ stato molto interessante.
Tornati al college un’amministrativa di nome Jennifer era letteralmente “impazzita” perche’ ci aveva cercato per tutto il campus per chiedere ai crucchi la taglia delle toghe.
Dopo mezz’ora ho visto i miei compagni di corso salire sul palchetto e tirare in aria il cappello.
E’ stato un po’ toccante. Mi sono sentito un po’ oldie.

Nel pomeriggio visto i 36 gradi sono andato in piscina. Mi sono steso con Sancho che si e’ presentato con:

– costume attillato
– zoccoli italian style
– occhiali da sole
– capello perfetto
– asciugamano professional di marca
– pelo rasato sulla schiena e in zona inguine

Ci siamo stesi e lui ha orientato l’asciugamano allo zenith della luce solare. Io dopo 10 minuti volevo andare in acqua. Lui ha detto che era troppo presto. Dopo mezz’ora ci siamo immersi. Io in maniera coatta mi sono buttato dentro (mi stavo sciogliendo). Sancho morbidamente ha fatto mezzo giro della vasca sorridendo a destra e sinistra e si e’ immerso dalle scalette. Guardo e penso che io non possiedo le basi del linguaggio delle culture spiaggio-disco-club-party. Sancho non si bagna i capelli. Basta. Non ce la faccio. Lo abbandono per due ragazze cinesi… le quali mi abbandonano per fare una ventina di vasche cronometrate.
“Vieni con noi?”
“No grazie, la mia caviglia mi fa male”
“Oh, hai ragione, allora scusaci se te l’abbiamo proposto”
“Figuratevi. Staro’ qui a guardare chi vince”
Menomale. Sono salvo. Queste non sono donne ma squali. Avevo dimenticato gli ori della cina ai mondiali di nuoto.

Stasera party di addio dei graduates. Dance&Drink. Io non posso ne’ dance (caviglia) ne’ drink (domani voglio guidare). Ma ci vado lo stesso… Fluid as life’s language…

Domani infatti volgio uscire. USCIREEEEE… AAAAAAAAAAA. Voglio dire che affittero’ una macchina e mi dirigero’ a Stanford – Palo Alto. So benissimo che la partita della nazionale e’ domani alle 12.00, ma non me ne po’ frega’ de meno. Mi sento un uomo migliore, forse solo meno italiano medio…

7 comments on ‘Call it Berkeleyaddiction’

  1. Paolo says:

    Caro Raffele,
    seguo la tua intelligentissima saga con grande attenzione.
    Il tuo punto di vista antropoetico mi ? di grande aiuto.

    Paolo Rossi. Rovigo

  2. shantienrico says:

    grazie di ossigenarmi il cervello.
    buon inizio di settimana.
    non ti sento parlare di nba finals … mah …..
    poi ti mando mail per un invito speciale
    tieniti libero il 15 luglio!!!!!!!
    op op

  3. rainwiz says:

    Troppi elogi guys.
    "intelligentissima saga", "punto di vista antropoetico", "ossigenarmi il cervello".. CMON!

    Preferisco quando mi prendete per il culo.

    P.S. Un saluto particolare a Paolo con l’auspicio di vederci quanto prima. Stai appresso ad Alberto senno’ mi entra in depressione caspica e rischiamo che si mette da solo a casa a sentire moscie canzoni del "maledettismo italiano"… Take care of him…

  4. Valeria says:

    Ciao "ammericano" spero che la tua caviglia vada meglio.
    In uff tutti ti pensano .. e ti dobbiamo far conoscere il nuovo arrivato: "Lollo".
    Un commento sui personaggi:
    Franceschina ha una doppia vita ormai consiolidata, solo la sua giovane et? compensa le ore picoole con il lavoro
    Maurizio ? nel "panico" e comincia a sbiancare giorno dopo giorno
    Claudio si gode la semilibert? nella easy-casa almeno fino a settembre (cos? sembra)
    Fabiana lavora/impazzisce con Andrea C. ma questa non ? una novit?
    Gli esterni diventano sempre di +
    Altri personaggi alla prossima puntata
    Per ora ti saluto
    Baci
    Valeria

  5. AlberTito says:

    Raffo,
    don’t misunderstand my words, io sto bene, solo il lavoro ? duro. Pi? che starmi appresso, sarebbe meglio attaccarmi alla schiena un deumidificatore, vista la letale afa rovigotta.
    Attendo con spasmodica attesa altre postate fluide.
    Over & out,
    AlberTito/

  6. Paolo says:

    Caro Raffaele
    non saprei proprio come prendermi cura di Alberto ( che per altro sta’ benissimo), dato che verso in uno stato di costante stordimento alcolico. Per quanto riguarda il prenderti per il culo proprio non me la sento…
    In ogni caso io CREDO nel Fluidismo, e mi dispiaccio del tuo trattare questa Filosofia con tanta ridanciana leggerezza .
    Con affetto
    Paolo.

  7. stetto (?) says:

    [Ma a un blog si pu? scrivere non al blogger???]
    Ciao Paolo! Lo sai che forse non lo sappiamo neanche noi se il fluidismo ? una filosofia con la f maiuscola in cui credere? …le leggerezze ridanciane fluidificano molto.
    chiss? cos’ha scritto il nostro nel suo speech!
    un abbraccio da stetto

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