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A book of five rings

by rainwiz. Average Reading Time: almost 4 minutes.

Oggi e’ stata una giornata spumeggiante.
Immaginate il qui presente che si sveglia alle 9.00 (oggi lezione dalle 11 alle 17 per me) e vede che il suo piede sinistro e’ violetto. Fasciatura troppo stretta? Mi siedo al bordo del letto e mi allento un po’ i lacci. Sento il mio piede che dice “Era ora che te accorgessi…”. Il mio piede parla come una donna.
Mi metto allegramente a saltellare per la stanza in cerca delle stampelle e quando le trovo (vicino alla porta) mi accorgo che devo tornare indietro a prendere l’asciugamano e il sapone. Ok. Think positive. C’e’ un bel sole. In fondo avrei potuto farmi molto piu’ male…
Vorrei citare il radiologo dell’ospedale di Alameda. Torna da me con le lastre e io gli dico “Tell me. Is it broken?” Lui, serissimo… “Sit on the weelchair. I can’t tell you anything. You’re going to meet the doctor”. Allora, triste, gli dico. “Se lei non mi vuole dire nulla e’ perche’ e’ rotta”. Lui fa spallucce. Allora dico “E’ rotta, e’ sicuro”. E lui “Nella vita ci sono solo due cose sicure: la morte e le tasse”. Ho sorriso. Poi ho pensato che noi in Italia siamo particolarmente bramosi di religione perche’ una delle due sicurezze fondamentali non e’ poi cosi’ certa…

Dopo aver fatto la doccia su un piede il muscolo della mia chiappa destra praticamente mi disconosce. Allora torno in stanza, mi vesto sul letto e riprendo le stampelle per fare due fottute rampe di scale verso l’aula. L’edificio del college e’ del 1868 e non credo che esistessero gli standard per disabili ne’ la legge 626.

Nel tragitto rubo uno yoghurt dal frigo. Sto prendendo ibuprofene, un antinfiammatorio, e mi ricordo che il mio fantastico medico generico mi disse un tempo (prima che io perdessi completamente la fiducia in lei) che gli antinfiammatori agiscono sullo stomaco e che per ripopolare la flora batterica bisogna bombarsi di yoghurt. Prendo il mio ibuprofene e entro in classe con le stampelle. Tutti i compagni di corso fanno un ohhhh. “Come e’ successo? Stai bene? Bla bla bla”.

Ad un certo punto interviene Andrew, l’insegnante nuovo. “Well R. (lui non riesce a dire Raffaele e mica si sforza sto cazzone, dice solo l’iniziale) you missed class yesterday and now you’re in late”. Credevo stesse scherzando. Gli ho detto che ieri ero stato all’ospedale e che il motivo della mia assenza era EVIDENTE. Lui, in maniera paternalistica, ha detto che io mi stavo giustificando, quindi ammettevo la colpa. “Io lo dico per te. Non possiamo fare quello che vogliamo in questo mondo. Shit happens. Se ti senti male e non vai al lavoro il tuo datore ti sega. Oggi per me tu sei uno studente inadempiente e, visto che in questi giorni hai tanto tempo libero ho un’idea per farti riparare”. Questo tira fuori dalla borsa un libro di circa 100 pagine “A book of five rings” di un certo giapponese Musashi. Mi dice che la lezione di ieri e’ stata sull cultura giapponese e, in particolar modo, sui samurai e che io, leggendo “per intero” il libro del sensei Musashi e relazionandolo lunedi’ alla classe avro’ riparato.

Allora rido. A 30 anni mi devo pippare le stranezze di un professore che colpisce me sulle stampelle per dare una lezione di disciplina alla classe. La cosa mi diverte e mi irrita allo stesso tempo. Comincio a prenderlo un po’ per il culo. Dico che ieri il mio potere magico di essere copresente in due posti diversi non ha funzionato e quindi, dovendo scegliere, ho preferito l’ospedale per curare il mio fisico dopo aver curato il mio intelletto in classe con lui. Poi gli dico che sara’ un piacere leggere la letteratura giapponese e che lui mi sta facendo un bel regalo ma avrei preferito lo Shunga (una specie di Kamasutra Giapponese N.d.R.) visto che io per inclinazione preferisco Venere a Marte e che sarei stato molto piu’ lieto di relazionare in classe sulle pratiche amorose giapponesi che sui suoi guerrieri…

Vedo che lui incassa male. Non se lo aspettava. Non si aspettava che io potessi rispondergli con ironia distruggendo il castello di autorevolezza che voleva costruirsi intorno. Il risultato e’ che tutti ridono e la sua disciplina e’ in frantumi. Abbozza un sorriso e mi dice che la mia e’ una buona idea ma che relazionero’ su Musashi…

Ed eccomi qui, nel laboratorio d’informatica a preparare il public speech per domani (che spero mi spostino a martedi’) e a leggere questo libro sui samurai che probabilmente solo io e Zini abbiamo letto in Italia… Ci sono nel libro frasi come “The teacher is a needle; the discipline is a thread”. Disgustoso.

3 comments on ‘A book of five rings’

  1. Sabry says:

    Ciao Blond Angel, mi dispiace per la tua caviglia ma vedo che cmq te la stai cavando benone….
    Noi qui stiamo sclerando… (- 21) e peggio verr?!!!
    Penso sempre al tuo "Entusiasmo" e vorrei che ci fossi anche tu
    😀
    Stammi bene!!
    Sabry

  2. rainwiz says:

    Stiamo sclerando? Nel senso che il vostro amore vi trascina in un unturbine di passioni? el senso che siete risucchiati dal vortice della passione?
    Allora tutto ok.
    Credo che la passione sia l’unica cosa che dovete controllare nella vostra giornata del 1 luglio. Il resto sono futili dettagli.

  3. luc says:

    Ulteriore conferma che negli Stati Uniti anche i docenti di discipline umanistiche sono dis umanizzati. Il sistema teologico calvinista riletto in chiave capitalista ha totalmente sopraffatto ed annullato la volont? di ricercare il valore profondo del’esistenza di ogni essere umano.
    produci-consuma-crepa!

    lucariello avec sartre et lindo

    p.s.: io l’avrei buttata sui turbamenti alla Mishima

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