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Hacking dei domini

by rainwiz. Average Reading Time: about a minute.

Una volta c’era il Web come metafora del mondo fisico.Un Web fatto di “siti” attraverso i quali si “naviga”.
Un Web fatto di domini di primo livello in base alla nazione di riferimento.
Un Web normato dall’ICANN che autorizza le registration authority di ogni Stato Nazione.
Un Web che ora ci sembra vintage, quello di geocities.Geocities-LogoLascio a Baumann e altri il discorso sulla crisi dello stato nazione.

A me colpisce che il Montenegro, che ha dichiarato non più di 4 anni fa l’indipendenza dalla Serbia, sia uno dei paesi che ha il maggior numero di richieste di registrazione domini. Da quando l’ICANN ha assegnato al Montenegro l’abbreviazione “.me”, è partita una vera corsa all’oro per accaparrarsi indirizzi di gran valore, tipo “youand.me” o “tell.me”. A ottobre 2010 si contano oltre 320 mila siti con indirizzo .me: il Montenegro è oggi proprietario del dominio con la crescita più sostenuta nella storia di internet

Qualcuno lo chiama domain hacking, cioè l’uso creativo delle estensioni dei domini per ottenere frasi facilmente memorizzabili e smart. Una pratica che fa spesso la fortuna anche della nostra registration autority: il dominio .it è un altro molto ambito per la sua versatilità ad essere usato con i verbi all’infinito. Anche la Libia con il suo “.ly” spopola in queste classifiche.

Una volta c’era il Web come metafora del mondo fisico.
Ora il mondo fisico è una attualizzazione del Web, un touchpoint che aggiunge “qui ed ora” alla rete che connette senza tempo né luogo.

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