iA


Day 9. Happy birthday Al Ma’sara

by rainwiz. Average Reading Time: about 2 minutes.

Il venerdì è il giorno della preghiera e da qualche anno non più quello del riposo, ma quello della lotta.

Una bella colazione di gruppo a base di the alla salvia, miele e biscotti al sesamo mi ha preparato all'incontro con almeno 20 persone del villaggio che sono venute a bussare alla nostra porta per conoscerci. Tutti curiosi di vedere come sono e cosa fanno questi sette italiani ad Al Ma'sara. Mancava solo il Piero Angela locale.

Mahmoud la sera prima ci aveva raccontato come il villaggio avesse osteggiato i primi internazionali venuti qui nel 2002. Immaginate una comunità di 940 anime, dove solo 1 (genio?) non appartiene ad una delle 7 famiglie storiche, che, dopo decenni di isolamento, si trova 3 ingegneri olandesi, tra cui una donna, a girare per il paese, fare rilievi e pianificare delle infrastrutture. Immaginate questa ragazza neo laureata di 24 anni che girava in shorts da sola per il villaggio in una situazione molto deandreiana. Pochissime persone vollero incontrarli e quasi nessuno rivolgeva loro la parola per strada. 10 anni dopo la situazione è davvero cambiata: i ragazzini ci circondano, gli uomini e i vecchi ci salutano con rispetto e le donne alle finestre o sui balconi ci regalano dei sorrisi fuggitivi.

Ma oggi è anche un giorno speciale: è il quinto anniversario della manifestazione settimanale di Al Ma'sara. Un gruppo di 20 francesi tra i 50 e i 70 anni sono arrivati in paese e arriveranno anche molti altri internazionali da Nova più un gruppo di 16 ragazzi/e norvegesi delle giovanili del Socialist Left Party. I norvegesi li avevamo incontrati la sera prima che definirei psichedelica, per le discussioni sul marxismo del 21esimo secolo alle quali mi sono sapientemente sottratto millantando stanchezza.

A mezzogiorno la manifestazione festosa parte. L'obiettivo è percorrere con bandiere e canti le strade del paese, prendere la junction road e arrivare a dei campi agricoli palestinesi situati a ridosso della colonia di Migdal Oz, ad uno sputo da Efrat. Ovviamente l'esercito israeliano interverrà subito per evitare che la manifestazione si avvicini a meno di 500 mt dalla fence.

Ci è stato chiesto di inventarci qualcosa di creativo e non violento da fare durante la manifestazione. Scegliamo di cucinare 4 kg di pasta per festeggiare l'anniversario e di mangiare la pasta dove l'esercito deciderà di fermarci, provando ad offrigliela. Luisa Morgantini è con noi e reagisce all'idea con entusiasmo.

Per la cronaca della manifestazione vi rimando al post del blog ufficiale del progetto raccogliendo la pace.

No comments on ‘Day 9. Happy birthday Al Ma’sara’

Leave a Reply