iA


4 mesi, 3 settimane e 2 giorni (2007)

by rainwiz. Average Reading Time: about a minute.

Contesto: Ho visto 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni (2006) di Cristian Mungiu

Per un film dai toni molto duri mi piace usare delle parole altrettanto forti: capolavoro.

La storia, la regia, l’ambientazione, la recitazione. Tutto si tiene. Ogni aspetto è coerente con la narrazione. Una storia privata, intima che diventa la metafora attraverso la quale tutti si privano di qualcosa: della dignità, della felicità, della speranza.

Assistiamo ad una Bucarest dai toni meno freddi e lineari e della Berlino Est di Van Donnersmarck; più smarginata, cupa e per questo molto più sconfitta e spettrale.

La regia di Mungiu è il capolavoro nel capolavoro: sempre dimessa, nascosta, sconfitta anch’essa. E’ in sintonia con il punto di vista dei suoi personaggi senza usare gli espedienti classici della soggettiva o del primissimo piano; incredibilmente coinvolgente la camera fissa durante la cena a casa dei genitori di lui quando Otilia è come “bloccata”. Straordinaria l’inquadratura quando le ragazze si alternano nel bagno dell’albergo che lascia fuori campo quello che immaginiamo accada mentre riesce a dare profondità con uno specchio che gioca con la porta chiusa o aperta.

Il paragone impossibile è con Vera Drake di Mike Leigh, film vincitore di Venezia 2004. Ma Mungiu non giudica né denuncia. Non c’è indulgenza nel suo sguardo. Solo la certezza che si ha bisogno di una forza straordinaria per andare avanti.

No comments on ‘4 mesi, 3 settimane e 2 giorni (2007)’

Leave a Reply