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C’era una volta rainwiz

Si narra che San Patrizio avesse richiesto un compagno di sbronze e che sia stato accontentato solo nel 1978. Rainwiz vide la luce all'indomani del rapimento Moro; tutti erano molto impegnati e questo gli permise di agire inosservato. La sua attitudine all'organizzazione e ai rapporti umani emerse sin dall'infanzia, quando fu nominato chief event manager della consegna dei lavoretti all'asilo.

Crescendo nella piovosa periferia urbana OutOfGRA chiamata Ciampino, si è sempre percepito in transito, sulla soglia. Per intenderci: né Roma né i castelli, una forma mutevole liberata dal concetto forte di identità. Fatti gli studi di Rita e di rito si lascia trasportare dalle sue allucinazioni verso gli ambiti della comunicazione, dell'antropologia culturale e dell'informatica.

Nel 1997 viene folgorato per ben due volte, la seconda è sulla via della cinematografia. Mette a disposizone le sue in-competenze per la mostra del cinema di Venezia, con la quale stabilisce un pericoloso rapporto di odi et amo. Vive alcune esperienze extrasensoriali grazie a Gillo Pontecorvo e a cinemavveire, che lo (r)accoglono dal 1998 al 2003 come web manager in giro per l'Italia. Dal 1999 si impegna attivamente nella crew situazionista modulazioni_fluide, laboratorio di sperimentazione audiovisiva ispirato così tanto dalla fluid culture da sciogliersi e riformarsi continuamente senza aver mai chiuso un progetto. Scontato, no? Eppure lui continua ad impegnarsi.
Non pago dei scarsi risultati ottenuti, persevera lavorando al Web della mostra del nuovo cinema di Pesaro nel 2000 e alla mostra del cinema giovane di Torino nel 2001, 2003 e 2004. Non c'è che dire. È affetto da un insano entusiasmo.

Nel 2003 è protagonista di un esperimento anarchico di immigrazione inversa: trova un lavoro a tempo indeterminato a Napoli e vi si trasferisce per dimostrare che sì, anche questo è possibile! Successivamente cede alle lusinghe di mamma Roma e accetta una posizione come project manager per curare il servizi Web del Credito Cooperativo. Due anni dopo tutto il gruppo bancario si trasferisce quasi a Ciampino pur di non perderlo, ma è troppo tardi. Ha deciso di andare via ed andrà.

Attualmente lavora come user experience designer, information architect e content manager curando progetti di rich internet applications.

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Vista così, riassunta in poche righe, la sua vita sembra abbastanza semplice. Al solito, è solo questione di prospettiva: vista da dentro, fa tutto un altro effetto.