Il viaggio nel tempo è un idea molto affascinante. Qualcuno (ingnoro chi) ha pensato per primo ad un viaggio senza spostamento nello spazio ma solo nella dimensione temporale.

Chissà infatti chi, lontano dalle teorie quantistiche e dello spazio curvo, ha avuto questa visione e ha cominciato a sognare queste porte verso un mondo che è stato…
La suggestione che esercita questa idea è pressoché totale: narrativa, fumetto, cinematografia, tv, musica, in ogni forma di espressione si rinvengono le tracce di simili viaggi.

Mentre la scienza fa le sue ricerche seriose, noi abbiamo sempre avuto la consapevolezza di sognare simili viaggi. Fino a WayBack.

Wayback è un immenso archivio di pagine web. Immaginate un motore che cerca le pagine web (come google) ma poi le salva in un immane database, appiccicandoci data e ora di salvataggio. Per cui andando su WayBack e mettendo l’indirizzo di un sito si possono trovare tutte le sue versioni precedenti, si può letteralmente andare indietro nel tempo.

In un frame comunicativo egemonizzato dalla rete (siamo ancora lontani, ma poi “così” lontani?), poter percorrere a ritroso il web e dire: “Mi porti nel web il giorno 19 Gennaio alle 18.00?” è qualcosa di più di un amarcord. E’ la possibilità di rivedere scorrere un momento storico, leggere magari in tempo reale le tue chat pubbliche, spulciare come venivano presentate le notizie e sorridere delle tecnologie di quel particolare istante.

Per questo WayBack è davvero la prima macchina del tempo. Macchina del tempo di un ambiente cyber nel quale scorre vita.

Sito di Wayback Machine