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Searching for the American Dream in Walgreens

by rainwiz. Average Reading Time: about 6 minutes.

Le citta’ americane non hanno luoghi storici, palazzi d’epoca, anticaglia da europei. L’unica attrattiva che dall’europa e’ stata ripresa in pieno in america e’ il museo, ma si sa che le collezioni sono fatte da chi ha i soldi (Come il nostro amico Getty)…

Le citta’ americane sono fatte prevalentemente di negozi.
Ipermercati. Catene di franchising. Big mall. Centri commerciali.
Piccoli cinesi aperti la notte, medi locali messicani, grandi magazzini, Enormi magazzini, Citta’ outlet, citta’…
Le chiese americane sono i grandi magazzini dove si venera il dio denaro e si perpetua il rito del consumo.
Finalmente ho capito. Devo girare in questi luoghi… Se voglio vedere qualcosa da mettere nel taccuino devo battere tutte le strade del commercio, da quello dei burritos fatti alle 3.00 di notte del chioschetto ai grattacieli di BEST BUY.

Questo pensavo domenica scorsa mentre ero sdraiato sul mio asciugamano pezzotto nella popolare Santa Cruz. Atmosfera: caldo boia, umido devastante, palestrati&palestrate sulla spiaggia, parco di divertimenti con montagne russe “directly on the beach”, temperatura dell’acqua presumibilmente 3 gradi (celsius…).

All’inizio mi sono concentrato su alcune delle tendenze dell’estate. Aspettatele perche’ ci sono buone possibilita’ che arrivino anche da noi:

1) Unghie multicolorate e curatissime. I negozi di “NAILS” sono buchetti ma pare faccciano soldi a palate.
2) Ombrellone tecnologico che ogni tot minuti (impostabile) spruzza del vapore acqueo refrigerante.
3) Cappellini da baseball trasparenti e traspiranti.
4) Stuoino piu’ piccolo per animali domestici / bambini.
5) Il nuovo gioco dell’estate: lanci un missiletto di spugna che rimbalza sull’acque e prende direzioni strane…

In pratica, dopo 40 minuti nel carnaio di Santa Cruz, ricoperto di ustioni multiple, volevo mori’.
Facendo il ragionamento dei mall mi sono alzato e ho detto a tutti che facevo un giro per cambiare il grattino della macchina. Che sollievo passeggiare un po’. Che sollievo passeggiare all’ombra.
Santa Cruz e’ un po’ monotona commercialmente parlano. Negozi di surf e T-shirt. T-shirt e Surf. Girato l’angolo della strada principale lo vedo: Walgreens!

Walgreens e’ presente con oltre 1000 punti vendita in tutti gli stati uniti. Walgreens e’ un’istituzione. Devo entrare in un Walgreens. Entro…

All’entrata vengo colto di sorpresa dall’oscurita’ e dalla confusione. Troppe cose. Sono gia’ in saturazione. Sulla sinistra c’e’ un altarino con una foto e un papiello di storia. Vengo a sapere che il signor Charles R. Walgreen apri’ nel lontano 1902 un bugigattolo di 40mq in una citta’ chiamata Dixon per vendere medicinali. Infatti mi ricordo che il dottore dell’ospedale mi aveva detto di andare da Walgreens per comperare l’ibuprofene. Come tutte le storie americane l’inizio e’ promettente (il sig. Walgreen e il suo bugigattolo), lo sviluppo e’ noioso (gente che va al letto presto e prima di dormire riconta i soldi della cassa) e il finale e’ prevedibile (ora sono una supercatena itrerstates).
Proseguo e m’imbatto in categorie merceologiche assurde messe insieme: tintura per capelli vicino a portachiavi con effige di vip vicino a sturalavandini vicino a raid antizanzare. La cosa che sorprende e’ che le corsie sono davvero strette, anguste. Poi capisco… Vengo richiamato da un signore. Sono entrato nel senso sbagliato! Le corsie sono a senso unico… Non ci credo… Se ti serve una cosa all’ultima corsia ti devi pippare tutto il serpentone.

Le corsie. Questa metafora dell’autostrada che non muore mai. Chissa’ quando faremo la spesa on line e passeremo con la macchina nel DRIVE-IN-IPERMARKET dove ci consegneranno solo le buste…
Comunque non mi sbagliavo. Le corsie del Walgreens sono uniche, affascinanti. Ne cito qualcuna:

– PARTY. Tutto per i tuoi party! Cappellini, trombette, piatti e bicchieri, confezioni giganti di pistacchi, ghiaccio pronto, frigo da viaggio per mantenere le bibite fresche, tartine secche da mettere nel microonde, popcorn non cresciuti che crescono in 20 secondi nel microonde, patatine paranoiche che se le metti nel microonde diventano supercroccanti (com’e’ possibile???). Giochi da party, twister, giochi di ruolo, foglietti per i giochi di ruolo, libri su come far divertire 30 persone, 50 persone, libri su “il party perfetto”. Imperdibile lo striscione “There’s a party! Yes, asshole…”

– PETS. Tutto per i tuoi piccoli animali. Pappe e pappine ma anche giocattoli per animali, tutine, vasche idromassaggio (?) per cani, trattamenti alimentari a vari step (geniale!) per far mangiare determinati cibi al tuo cane (L’idea e’ che tipo gli metti la verdura in percentuali sempre maggiori nella sua carne e alla fine lo sfigato si abitua a mangiare 95% di verdura e 5% di carne…). Imperdibile la videocassetta: “Pets entertainment!”. Non ci credo. Non costasse 15 $ ci farei un pensierino. La mattina devi lasciare il tuo gatto a casa? Pocomale, accendi la tv e gli metti il suo programma preferito! Questo apre degli scenari commerciali nuovi per la targetizzazione dei prodotti…

– BARBECUE. Fuocherello. Fuochino. Fuoco. Carbone, carne, verdure, attrezzistica tecnica (forchettoni rotanti), il mondo della brace perfetta. Imperdibile il grembiule con BUSH che mette l’IRAQ sulla graticola.

– AMERICAN PRIDE. Magliette con lo zio sam. Bandiera della California, Bandiere di tutti gli stati, Stars & Stripes, Pupazzetti con i presidenti, targhe con scritte simpatiche, bottoni e spillette “US? USA!”. Con mia grossa sorpresa la normal size della strars & stripes era finita (devo trovarla per il Coppo che me l’ha chiesta…). Se la bandiera era finita vuol dire che questi la comprano e che ci fanno? La mettono a casa? Nel giardino? Io l’unica bandiera italiana l’ho comprata nel 1990 per i mondiali e ancora ho quella…

– HEALTH. Robba fortissima. Walgreens era una farmacia e lo e’ ancora. Se hai la ricetta vai al bancone e paghi un prezzo ridotto, altrimenti serviti pure dallo scaffale!!! Incredibile. L’idea e’ che se hai i soldi e vai dal dottore risparmi, ma se non li hai e non puoi pagare il dottore paghi tutto il farmaco. Quadra, no?
Che c’e? Tutto! Protesi, piedi finti, fasciature, antibiotici, antidolorifici, antidepressivi e un packaging estremo, studiatissimo. Sto impazzendo. E’ la Mecca della mia ipocondria. Posso comprare tutte le medicine che voglio. Inoltre creme (per tutto, anche per la memoria da spalmare sulla fronte!!!), pomate, piccoli aghi per un’agopuntura fai da te. Il mio occhio viene catturato poi da una confezione con 12 pastiglie grandi e gialle. “FIX FART”. Meraviglioso. Cura la predisposizione a scureggiare. Il packaging somiglia alle Ziguli’ (per quello mi ha attratto). Lo voglio e comincio a sognare… Penso che potrei andare alla Biennale di Venezia e fare una performance chiamata “FART ART” in cui l’autore (io?) ingurgita pastiglie antiscureggie e poi, su un piedistallo marmoreo in varie pose, si sforza per farne qualcuna. Metafora del controllo, di quello che prendiamo contro il nostro desiderio di esprimerci. C’e’ tutto dentro: corpo, comunicazione, attesa, sociale… Segna Lucariello…

Esco dal Walgreens frastornato. Alla cassa c’e’ l’assalto finale con il cassiere che ti propone un prodotto a caso che puoi avere con solo un dollaro in piu’. Ma io ho resistito. Non ho comperato nulla e per me la promozione non vale.

Sono felice. Esco convinto di aver visto un posto finalmente “americano”. Per la strada penso all’ossessione di comprare. Di occupare il tempo del NON-LAVORO che comunemente chiamiamo “libero” (maddeche’?) con il TEMPO DEL CONSUMO. Quando il tuo tempo del non lavoro coincide con il tuo tempo del consumo un uomo marketing ha un orgasmo. Il consumo e’ la katarsis moderna. L’azione (privazione) che pero’ ti fa sentire meglio, da un senso al tuo agire. Mi sento diverso e ne sono fiero. Mi dirigo verso la macchina. Gurado. C’e’ una multa. Ma che ore sono? Sono stato dal Walgreens un’ora e mezza? Assurdo…

La morale finale, come in tutte le storie americane, e’ che il nostro antieroe si e’ sottratto al consumo ma non allo spettacolo della merce (moolto W.B.). Il nostro flaneur ha quindi dovuto pagare dazio, per l’esattezza 25$ alla contea di Santa Cruz.
E pensare che con 25$ mi ci usciva una scatola di pastiglie per non scureggiare un pupazzetto di Bill Clinton e anche un topo di plastica ma con peli ti topo veri per Bruto…

6 comments on ‘Searching for the American Dream in Walgreens’

  1. A_fux says:

    il Coppo ne sarebbe stato risucchiato come un buco nero… l’energia gravitazionale e’ nulla al confronto del potere attrattivo di una forchetta rotante da barbecue…

    cmq noto che non hai citato la presenza di aloe, propoli e arnica… forse troppo poco chimiche come sostanze medicinali… e probabilmente non note negli states… altrimenti ne saresti uscito con 300 dollari in meno e 20 bottigliette in piu’…

  2. Veronica says:

    Ciuaooooooooooooo!Vedo che srivi ancora….io pensavo fossero passati mille anni luce dall’ultima volta che ho letto qualcosa sul tuo blog….potevamo aver costruito una nuova cilvilt? su marte e per me era come se fossimo ancora alle lontane ipotesi!In effetti questi giorni mi sento molto survivor!!!Passate le tre prove ora tocca all’orale l’8 luglio!ma 5 min per la lettura oggi me li sono trovati!!Che bello!!!Tu torni e a me mi massacrano……Un mega bacio al mio cuginone!

  3. AlberTito says:

    Spero per le tue coronarie che tu non abbia visto la partita in diretta. Altro che Corea…

    Over & Out,
    AlberTito

  4. Sara says:

    ciao raffi,
    ti scrivo dalla parte non evoluta del Paese, quella che oggi ha sonoramente bocciato la riforma costituzionale dei 4 saggi di Lorenzago (Calderoli, D’Onofrio, un notaio di Pescara e un golden boy fininvest, mica pizza e fichi!!) con una percentuale del 60%. In pratica tutta l’Italia ha detto no, tranne le due roccaforti della modernit? – i soliti Lombardia e Veneto – che sono state giustamente definite da Bossi "le parti pi? evolute" dell’Italia, mentre il resto del Paese "fa schifo" (questa ? di Speroni)…beh, a questa massa di trogloditi che popola la Penisola io mi vanto di appartenere, e oggi lo dico con un pizzico di orgoglio in pi? perch? – udite udite – la provincia di Crotone, sempre fanalino di coda nelle classifiche di merito e ai primi posti in quelle di demerito, ? quella in cui il "no" ha vinto con la pi? alta percentuale di tutta Italia (ben l’85%). Ti mando un bacio. La parte meno evoluta del tuo Paese ti aspetta!! ciaoooo
    p.s. ho riscritto il mio commento qui…lo avevo aggiunto al messaggio sbagliato!!

  5. gabri says:

    abbiamo vinto! abbiamo vinto! abbiamo vinto! e non ce l’ho con la sgangherata nazionale che non sono neanche riuscita a vedere.
    Persino in quel feudo di AN che ? il mio Paese il No ha vinto con il 74%. W l’Italia non evoluta, che ? sempre meglio dell’Italia "devoluta" alla Lega.

    P.s. stamattina Bossi dichiarava: "se vince il No me ne vado in Svizzera". Io farei partire una colletta per il biglietto (di sola andata). Chi ci sta?

  6. AlberTito says:

    Abbiamo vinto anche qui, e se qualcuno lass? vuole, il polesine ? tornata la provincia rossa del nordest che tutti ci ricordavamo!

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