Due istantanee.
Reboot : il coraggio mettersi permanentemente in discussione.
Regola numero 1: fare. Regola numero 2: cambiare. Regola numero 3: cambiare mentre si fa e fare tutto in modo di cambiare. La voglia di fare rispetto a quella di sembrare. Tagliando con il rasoio di Spinoza, molta sostanza e poca forma.
Un posto in continua trasformazione, una città con un motore silenzioso che la muove costantemente. Ottocento, Novencento e contemporaneità si prendono una birra allo stesso tavolino. Un posto fatto di retrobottega operosi più che di sale d’aspetto, di locali improvvisati e poco categorizzabili.
Il costo della vità è notevolmente più basso che in altre capitali europee e questo rende Berlino una città molto giovane, dove la vita è sostenibile anche per chi non ha redditi consolidati. Questo richiamo si traduce in energia creativa e vita pulsante: fiumi di persone in giro ad ogni ora del giorno e della notte con voglia interminabile di fare festa.
Dare le spalle all’osservatore perché si è impegnati a vivere un’emozione.
Both sides of the coin: mischiare, contaminare, cortocircuitare.
C’è qualcosa di più grande di me e di te. C’è un tutt’uno. Qualcosa che è oltre le parti e che lega/slega/riassembla le cose. Gettare una luce sulla tensione tra gli opposti; superarla, attraverso qualcosa che è oltre e scavalca delle vecchie discussioni. Potzdamer Platz e Prenzlauerberg sono due facce della stessa medaglia. Berlino è quel bordo rugoso della moneta che non le divide bensì le unisce.
1972. Andy Warhol include Mao nella gallery del suo progetto "ritratti.
Oggi una copia è esposta su una parete rossa alla fine di una lunga galleria presso l’Hamburger Bahnhof, dove tra le altre cose c’è, sorridente e paciosa, anche una delle "rane" di Martin Kippenberger.
Non ci sono più muri e qualcuno l’aveva capito da tempo.
Mao è Pop.