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Gay Parade

by rainwiz. Average Reading Time: about 2 minutes.

Sabato e Domenica giornate consacrate alla manifestazione dell’annno della Bay Area: the gay parade.

Sabato pomeriggio ci rechiamo a Castro per la DYKE parade. Lesbian proud. Entriamo nel METRO BAR (Market cross 16th) e dopo 5 minuti un bel maschine mi strizza la natica destra. Cool…
Dopo un ora arriva la sfilata: Donne centauro alla guida di Harleys (un fottio, forse 400 moto…), donne vestite in giacca e cravatta (bianco e nero BB style), donne multicolore, donne culturiste, donne piuttosto nude, nude, nudissime (ho una grande documentazione fotografica), che ballano nude e sti strusciano tra loro. Diciamo che ho assistito ad un street carnival delirium con alla base l’assunto: “Thanks GOD for DYKES”.

Bancarelle coloratissime con in vendita tutti i prodotti del nuovo piacere (potete immaginare…).
Nella serata movida di locali gay&lesbo (un po’ frustrante visto che dopo 30 minuti in un locale gaio ti annoii da morire…). Passiamo dall’AMNESIA a EL BARRIO al COOKIE NIGHT. Alle 22.00 Paloma riceve una telefonata da un suo amico cileno che e’ ad una festa privata in casa di amici e ci dice se ci va di andare… A me? Sure! Prendiamo la macchina e ci rechiamo ad Haight Ashbury in questa casa post-hippie tutta artistoide/radical chic. Vetri colorati, strumenti musicali sparsi in giro, vecchi 33 giri, HOWL di Allen Ginsberg trovato sotto il cuscino della poltrona…
E’ il mio ambiente e do il meglio di me. Parlo con tutti. Nonostante la lingua madre in quell’ambiente sia lo spagnolo io con il mio italo-spanglish conquisto il padrone di casa che apre un pregiato vino rosso per me.
Sul versante dance vuoi per la caviglia vuoi per il Reggaetton (nuovo genere dance sudamericano a me sconosciuto prima) non mi esprimo ad alti livelli.

Al letto alle 4.30 in Oakland sono devastato.
Mi sveglio alle 10 con un sonno imbarazzante e, dormiente, mi rimetto sul bus NL per San Francisco. Prima penso: ma chi me lo fa fare, tanto ho visto tutto ieri.
Quando arrivo ad union city mi accorgo che la lesbo parade era solo un avvisaglia. Delirio completo. Ennesima potenza. Frotte di Drag Queen, uomini nudi sui rollers, uomini nudi che ballano addosso agli altri. Gente che amoreggia. Per un attimo ho pensato: qui tra un minuto scatta l’orgiona in strada. Davvero. Da noi e’ impossibile andare nudi e “felici” (?) in giro per la strada principale di Roma. In confronto la nostra gay Parade e’ roba da asilo…
Alle 13.00 comincio a sentirmi malino. Sonno piu’ la vista di corpi maschili palestratissimi e nudi mi provocano una nausea niente male. Decido che ne ho abbastanza. Torno al college, prendo la macchina e con la seguente combriccola:

– Murat (Turchia)
– Roger (Venezuela)
– Stine (Danimarca)
– Na-Yong (Corea)

me ne vado a Muir Woods, una riserva naturale a nord di Sausalito. Sensazione incredibile. Vegetazione assolutamente nuova per me. Nessun albero in europa arriva ai 110 metri del big redwood o al diametro delle sequoie giganti. Altri simboli fallici, ma almeno respiro aria salubre…

Al ritorno al college sono depurato. Mi becca Florian (Germania). Ti va di andare a San Francisco a sentire un gruppo che suona live per 3 bucks? Io li conosco e sono dei grandissimi!
Sono stremato ma Muir Woods mi ha dato della carica residua. OK. Let’s go.

2 comments on ‘Gay Parade’

  1. angelo says:

    caro raffi nn ti scrivo mai, osservo i tuoi racconti che ormai fra un po non ci faranno piu compagnia, la cosa mi dispiace, pero se sei un grande fai, convinci chi devi a visitare gli states, ricordi don camillo in russia e peppone in america?
    ciao angelo

  2. Sabry says:

    Raffi Blond carissimo….
    non sai che bellissima sorpresa ci hai fatto ieri sera!!
    e’ stato uno dei regali pi? belli
    Grazie, ti vogliamo bene!
    Ci manchi, torna presto!! 😉
    Sabry e Mau

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